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ULTIME NEWS
ADOLESCENZA
Titolo
Adolescenza: un problema in crescita
Domanda
Quanta attività fisica dovrebbe fare un adolescente?
Risposta
Nelle società occidentali l'importanza dell'attività fisica è stata sottovalutata dalle autorità sanitarie e scolastiche e il feeling dei bambini e degli adolescenti nei confronti dei giochi all'aria aperta e dello sport si è progressivamente ridotto, sostituto da quel tipo di divertimento sedentario che è offerto dalla televisione, dai videogiochi e dai computer. La mancanza di una regolare attività fisica può essere veramente dannosa per lo sviluppo fisico, mentale e intellettuale di un ragazzo/a, dato che essa è importante anche per la normale crescita ossea e muscolare. Ovviamente, a questa età bisogna bilanciare la quantità degli alimenti assunti con la quantità di attività fisica svolta, per evitare la comparsa di obesità e l'aumento non proporzionato delle masse muscolari. L'attività muscolare deve essere sviluppata in modo graduale se il ragazzo/a vuole praticare uno sport molto impegnativo. Questo è particolarmente vero se il ragazzo/a non è sviluppato a sufficienza da un punto di vista di forza muscolare, soprattutto se ha anche uno sviluppo puberale ritardato (con un rischio maggiore di avere traumi, distorsioni ecc.). Un eccesso di peso (e l'obesità) riduce la resistenza e la capacità di praticare attività fisiche; la riduzione ponderale deve essere graduale e non brusca durante il periodo dell'adolescenza, determinando una variazione appropriata della massa grassa e di quella magra (nel rispetto della crescita staturale). La miglior performance di un atleta adolescente dipende dall'avere una buona composizione corporea (rapporto massa magra/grassa), per cui una riduzione eccessiva della massa grassa può avere effetti negativi. L'allenamento sportivo e le competizioni non influenzano negativamente la crescita fisica e lo sviluppo puberale e gli atleti giovani di ambo i sessi crescono come i coetanei sedentari, anche se il momento di comparsa dello sviluppo puberale può essere abbastanza differente. L'allenamento con i pesi è probabilmente innocuo (anche se a lungo termine può dare dei problemi), purché siano adatti e non così eccessivi da danneggiare la colonna vertebrale. Ovviamente, il pericolo è maggiore se queste attività sono praticate senza un attento e corretto controllo. Le ragazze sono capaci, con un allenamento adeguato, di praticare qualsiasi attività fisica anche intensa, ma hanno un rischio più elevato di trauma sportivo negli sport di contatto corporeo. Contrariamente a quanto si pensa comunemente, la pratica di questo tipo di sport fisici non ha effetti negativi su fertilità e gravidanze future. Le ragazze che sono abituate a praticare attività fisica e a fare allenamenti regolari hanno infatti meno complicanze gravidiche rispetto alle sedentarie, il tempo del parto è generalmente più rapido, in quanto i muscoli dell'addome e del pavimento pelvico sono più sviluppati. Le mestruazioni, associate o meno a dolore mestruale, non hanno effetti negativi sulle performance sportive. Un'attività competitiva non appropriata, con un super-allenamento associato a perdita di peso e massa grassa, può causare irregolarità mestruali e flussi dolorosi (dismenorrea). Purtroppo l'attività fisica ripetitiva e prolungata è spesso responsabile della cosiddetta 'sindrome da abuso', che fortunatamente non è così comune nei bambini più giovani. Più spesso si ha un'infiammazione dovuta agli stress ripetuti o all'uso eccessivo di muscoli e articolazioni, che si associa a dolore e limitazioni funzionali. Queste sindromi da abuso compaiono con gradualità, in netto contrasto con l'esordio brusco dei traumi sportivi, che sono solitamente più gravi. In quasi tutte queste situazioni i disturbi sono legati a una specifica attività e il recupero completo è possibile solo quando quella determinata attività è ridotta, cambiata o interrotta. In circa l'80% degli atleti questi sintomi compaiono a seguito di un cambio recente nel tipo di attività fisica, o dopo aver acquisito una nuova tecnica, o dopo un aumento significativo del carico di lavoro della seduta di allenamento.
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